” Rabbia mista a incredulità sta suscitando al Vomero la scomparsa dalla teca che la custodiva, protetta da un vetro, di una statuetta raffigurante San Ciro, nell’edicola devozionale posta in via Massimo Stanzione, nei pressi dell’incrocio con via Alvino. Un’edicola che stando alla scritta incisa sul marmo, nella parte sottostante, risale al 1949, con una dedica che recita “Fondata dall’associazione Cattolica” “. A farsi portavoce dei sentimenti dei residenti, a fronte del grave episodio, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero che, a maggio scorso aveva dedicato un articolo all’edicola, pubblicandolo sul suo blog e sui social e che lunedì scorso, allertato da alcune persone, si era recato sui luoghi constatando la scomparsa della statuetta.
” Le edicole devozionali – sottolinea Capodanno – sono una caratteristica del Vomero. Un’altra, molto bella, si trova a pochi passi da quella vandalizzata, in via Cifariello, realizzata nel 1946, dedicata alla madonna di Pompei, sulla facciata di una delle più antiche chiese del Vomero, dedicata a San Gennaro: la chiesa di San Gennariello, conosciuta anche come Piccola Pompei “.
” Molte di queste edicole furono realizzate al Vomero tra la fine dell’ottocento e gli anni settanta del secolo scorso – puntualizza Capodanno . Una parte di questo importante patrimonio culturale purtroppo è andata distrutta nello scempio edilizio che ha caratterizzato il Vomero, negli ultimi settant’anni, con l’abbattimento di numerosi fabbricati sulle cui facciate erano poste le edicole devozionali. Per fortuna se ne sono salvate diverse che andrebbero censite e salvaguardate, attraverso le necessarie opere manutentive, ma anche dotandole di telecamere per la video sorveglianza per evitare episodi di vandalismo come quello che ha riguardato l’edicola di via Stanzione “.
” Tornando a quest’ultima – conclude Capodanno – è auspicabile che l’autore del gesto che non trova, al momento, alcuna giustificazione, visto peraltro che la statuetta scomparsa ha una valore meramente affettivo, la ricollochi nella teca che la custodiva. In mancanza è auspicabile che l’amministrazione comunale provveda a sue cure e spese a far realizzare una statua di San Ciro identica a quella scomparsa ricollocandola nell’edicola devozionale “.

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