foto Antimo Piccirillo

I primi due scudetti del Napoli nell’immaginario collettivo sono gli scudetti di Maradona. Non a caso il Napoli non aveva mai vinto un titolo nazionale prima dell’arrivo del più forte giocatore di tutti i tempi. E ce ne sono occorsi altri 33 anni prima di vincere il terzo.

Tra i primi due titoli ed il terzo ci sono differenza enormi: i primi due furono programmati, a costo di indebitarsi in maniera consistente. Il terzo è arrivato improvviso, senza che nessuno se lo aspettasse. Frutto non di programmazione ma di un mercato indovinato, e tutto sommato anche del crollo delle avversarie. Ancora oggi si fa fatica ad indicare il nome simbolo di quella squadra, forse Spalletti, ma proprio perché mancava un leader in campo.

Se dovesse arrivare lo scudetto quest’anno (fate tutti gli scongiuri di questo mondo) sarà un titolo decisamente diverso da quello di due anni prima. Sarebbe uno scudetto decisamente programmato. Con un leader assoluto, Antonio Conte. Non a caso le prime pagine dei quotidiani sportivi di oggi fanno riferimento esplicito non al Napoli, da ieri sera ufficialmente primo in classifica, ma al suo allenatore.

Per la Gazzetta dello Sport e per Tuttosport “Conte gode”, per l’edizione nazionale del Corriere dello Sport “Conte primo a più tre”.

Tutto giusto, questo è il Napoli di Conte, fortemente voluto dal tecnico azzurro. Conte che era venuto in estate convinto che avrebbe potuto vincere il titolo.

Individuato il “pericolo” i giornali nazionali stanno provando a colpirlo. Inventandosi il suo scontento dopo il mercato.  E dire che fu proprio Conte a dire che era lui a fare le scelte, tranne la cessione di Osimhen, decisa dal presidente, prima del suo arrivo. A noi appare chiaro che gli ha dato fastidio aver perso Kvara, ma la colpa non è della società, ma del tradimento del calciatore. Una cosa appare certa: se Conte non fosse stato d’accordo Kvara sarebbe rimasto a Napoli. Il tecnico azzurro, cui non interessano i conti della società, non avrebbe mai dato il via libera alla sua cessione, a costo di perderlo a zero in estate per via dell’articolo Fifa che consente ai calciatori dopo tre anni di contratto di rescinderlo senza un rinnovo.

Lo stesso discorso vale a maggior ragione per l’arrivo di Okafor. Conte ha detto in maniera chiara che nessuno sarebbe mai arrivato a Napoli se a lui non stava bene. Si sarebbe tenuto i giocatori che ha a disposizione.

Invece tutti a dire e a scrivere altro, come se Conte avesse subito un affronto. Il perché è evidente: si cerca di minare la sua posizione all’interno della società.  Ora se dovesse arrivare il titolo è possibile che il tecnico decida di andare via. Lui è fatto così, l’ha dimostrato alla Juve e all’Inter, oltre che al Chelsea. Ma per il momento lasciamolo lavorare in tranquillità.

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