(ANSA) – ROMA, 13 FEB – Il quadro delle attività compiute e le altre poste in essere “dalle autorità locali e nazionali” nella Terra dei Fuochi “non hanno evitato un giudizio negativo arrivato con la Sentenza Cedu dello scorso 30 gennaio” rispetto alla quale “è comunque in corso una valutazione con l’Avvocatura dello Stato circa la proponibilità di un ricorso alla Grande Camera”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto in audizione alla commissione Ecomafie sulla Terra dei fuochi aggiungendo che anche per “la tempistica prospettata” si impone “un’azione immediata da parte di tutte le istituzioni coinvolte”. Secondo la Corte europea, ha ricordato Pichetto, “la mancanza di organicità nell’azione delle autorità preposte, la lentezza e la parzialità di alcuni interventi sono elementi che lasciano supporre che le autorità italiane non abbiano agito con la diligenza richiesta dalla gravità della situazione e non abbiano dimostrato di aver fatto tutto ciò che poteva essere richiesto per proteggere le vite dei ricorrenti”. “Le azioni che il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica porrà nei prossimi mesi – ha assicurato Pichetto – saranno improntate ad uno spiccato spirito di collaborazione istituzionale, fermo restando le specifiche competenze di ciascun attore istituzionale”. Inoltre il Mase intensificherà il “coordinamento e monitoraggio degli interventi di emergenza ambientale anche al fine di individuare ulteriori azioni e interventi di prevenzione del danno ambientale e dell’illecito ambientale nei terreni, nelle acque di falda e nei pozzi della regione Campania”. L’Italia, ha ricordato il ministro, “è stata condannata ad adottare, senza indugio e comunque entro due anni dalla data in cui la sentenza diventerà definitiva,misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento in questione, in linea con le raccomandazioni delineate dalla stessa sentenza, ossia:

a) l’adozione di una strategia globale che unisca le misure esistenti e quelle prospettate;

b) l’adozione di un meccanismo di monitoraggio indipendente;

c) la creazione di una Piattaforma di informazione pubblica”.

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