Renzi ha espresso solidarietà al capogruppo del Pd, Francesco Boccia, pesantemente attaccato da Balboni. Quest’ultimo, rivolgendosi a Boccia, aveva infatti dichiarato: “Nel mandato di cattura della Cpi non c’è una parola sull’immigrazione, mentre di immigrazione si parla molto nell’inchiesta sul tesoriere del Pd della Campania, uomo di sua fiducia. Anche lei forse non poteva non sapere”.
L’ex premier ha poi puntato il dito contro Fratelli d’Italia, definendolo “il peggior partito giustizialista”, accusandolo di aver strumentalizzato vicende come Bibbiano, Tempa Rossa, Unicef, Banca Etruria e Open. “Non accettiamo lezioni di garantismo da voi”, ha tuonato Renzi, concludendo con un duro invito ai parlamentari di FdI: “Dovete riprendere il buon senso e il gusto di vergognarvi”.
Le parole di Renzi hanno scatenato la reazione di Fratelli d’Italia. La senatrice Paola Mancini ha replicato accusandolo di aver superato i limiti del confronto politico e di dover chiedere scusa a Giorgia Meloni. “Nel suo modo di atteggiarsi ricorda più ‘I ragazzi della via Pál’ che un uomo di Stato. A Renzi manca un codice d’onore, e lo ha dimostrato definendo ripetutamente ‘vile’ il presidente del Consiglio”, ha dichiarato Mancini.
La senatrice ha poi sottolineato che Renzi, con le sue affermazioni, ha offeso “la maggioranza del popolo italiano”. “Fortunatamente Giorgia Meloni ha la stima e il sostegno degli italiani, che vale molto di più delle scorribande giovanili del senatore Renzi”, ha concluso.