(DIRE) Napoli, 11 mar. – “L’operazione condotta questa mattina dalle forze dell’ordine rappresenta un passo fondamentale nella lotta contro le pratiche illecite che da anni contaminano il settore funerario e sanitario. Grazie a indagini approfondite e delicate, è stato possibile smantellare un sistema di corruzione e falsificazione che coinvolgeva colletti bianchi, professionisti e imprenditori, i quali hanno sfruttato il dolore delle famiglie dei defunti per trarne profitti illeciti, violando una moltitudine di norme poste a tutela del settore funerario e sanitario”. È questo, espresso in una notaa, il commento di SOS Impresa Rete per la Legalità della Campania APS, associazione antiracket che da decenni combatte il racket e l’usura in tutta la regione, all’inchiesta che ha portato all’arresto 69 persone, tra custodia cautelare in carcere e ai domiciliari, svelando “un inquietante schema illecito basato su estorsioni, falsificazione di documenti e assenteismo cronico”. Per l’associazione si tratta di “un vero e proprio ‘racket bianco’, in cui la criminalità organizzata rimane sullo sfondo mentre i veri responsabili sono professionisti e imprenditori che, con la complicità di alcuni impiegati pubblici, hanno speculato su pratiche burocratiche fondamentali come il rilascio di certificati di morte, il trasporto delle salme e le autorizzazioni alla cremazione, il tutto dietro compenso illecito”. L’operazione rappresenta per SOS Impresa “un duro colpo a un sistema marcio che ha minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, dimostrando l’urgente necessità di rafforzare i controlli e garantire la trasparenza nelle pratiche amministrative legate al settore funerario. È inaccettabile che chi dovrebbe tutelare la dignità dei defunti e il rispetto per le famiglie colpite da un lutto si trasformi in un attore di un mercato illegale che lucra su tali fragilità”. A conclusione della nota l’associazione ringrazia la Procura della Repubblica di Napoli, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei carabinieri e a tutte le forze investigative coinvolte per il loro “lavoro instancabile e la loro dedizione nel perseguire la giustizia. Questa inchiesta manda un messaggio chiaro: nessuno è al di sopra della legge e chi si macchia di reati tanto gravi ai danni della collettività e dello Stato sarà chiamato a risponderne”.

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