La vicenda dei campi rom esige una rete “per essere affrontata”, altrimenti “saremo sempre perdenti”. Ne è convinto il prefetto di NAPOLI, Michele di Bari, intervenuto a Pompei (NAPOLI) dove si sono confrontati nel corso del convegno sul tema “Superare i campi rom? Si può fare” organizzato dall’Associazione 21 luglio, tra gli altri il vescovo di Cerreto Sannita, mons. Giuseppe Mazzafaro, delegato regionale per la Pastorale dei migranti della Conferenza episcopale campana, e l’assessore alla sicurezza, legalità e immigrazione della Regione Campania. Mario Morcone. “E’ una questione sociale, di integrazione – ha proseguito il prefetto – che evidentemente ha anche ricadute sulla sicurezza”.
Poi il prefetto ha riferito dell’esperienza dei campi rom dell’area metropolitana di NAPOLI, ed in particolar modo quello di Giugliano “dove gli sforzi sono stati tanti e tanti tali da far apparire la soluzione a portata di mano ma così non è stato”.
Infatti quando si è arrivato a dover “creare o ricreare condizioni di socialità, anche attraverso il percorso di una soluzione abitativa, con l’utilizzo di un bene confiscato, la questione si è bloccata”. Perchè c’è stato chi ha detto “prima a noi le case e poi agli altri” ma anche perchè “c’è un’altra questione culturale proprio da parte dei rom”.
“Non ci siamo abbattuti e rassegnati -ha assicurato – e portiamo avanti questo progetto. Giugliano è un posto evocativo di questo scenario”.
Il prefetto ha ricordato, infine, che gli enti istituzionali sono animati “di tanta buona volontà, c’è l’associazionismo che  sta spingendo. Ma noi dobbiamo avere la forza di trovare un punto di equilibrio”.

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