Il Napoli ha vinto esattamente come l’Inter: 2-1 per entrambe le due squadre, con una sofferenza finale. Diciamo che era prevedibile per il Napoli, atteso che il Milan è squadra strana, che parte male, ma chiude sempre in crescendo. L’Inter invece aveva contro un avversario di diversa caratura, per quanto in discrete condizioni. Alla fine sia il Napoli che l’Inter devono ringraziare il proprio portiere. Summer è stato grande in un paio di circostanze per i campioni d’Italia. Meret ha parato un rigore a 20 minuti dalla fine, si era sul 2-0, ma sarebbe stato un inferno.
Diciamo che alla vigilia i tifosi del Napoli avrebbero firmato per trovarsi ancora a tre punti dalla vetta. L’impegno per gli azzurri era decisamente più ostico. Adesso il Napoli è atteso dalla trasferta di Bologna, gara sulla carta complicatissima. L’Inter ha sulla carta una partita più semplice, a Parma. Ma l’Inter sarà reduce dalla semifinale di Coppa Italia contro il Milan, ed alla vigilia dell’andata dei quarti di finale a Monaco, contro il Bayern in Champions. Poi per il Napoli inizierà una finale decisamente più agevole. Diciamo che se lunedì prossimo, la gara di Bologna si giocherà in posticipo, il distacco sarà sempre di 3 punti gli azzurri diventerebbero i favoriti per la vittoria finale.
La gara con Milan ha fatto vedere un primo tempo molto positivo da parte degli azzurri. Bravi a capitalizzare immediatamente con Politano, dopo un minuto. Poi c’è stato il raddoppio di Lukaku. Il Napoli ha sfruttato anche la follia di Conceicao, che ha rinunciato a Leao nel primo tempo. L’ingresso ad inizio ripresa del portoghese ha cambiato le sorti della partita. Il Napoli ha sofferto anche perché a centrocampo l’assenza di Mctominay ha costretto Conte a schierare Anguisssa non al top. Il camerunense ha retto per un tempo, poi è crollato fisicamente. Billing non è entrato bene, al punto da causare un rigore ingenuo. Poi al momento dell’uscita di Lobotka addirittura è entrato Juan Jesus.
Non il miglior Napoli, ma vittoria meritata e fondamentale, dopo una lunga striscia di delusioni.
