foto Antimo Piccirillo

A otto giornate dalla fine del campionato il duello scudetto tra Inter e Napoli rimane apertissimo. Un dato certo, gli azzurri mantengono inalterato il distacco di tre punti dalla capolista grazie alla capacità nella gestione della partita dimostrata domenica sera contro il Milan. E se i padroni di casa hanno saputo sorprendere subito la retroguardia rossonera, aggredendo la profondità con una sontuosa giocata sull’asse Di LorenzoPolitano, è indubbio che nel prosieguo del primo tempo proprio i tagli dell’esterno, associati agli inserimenti chirurgici del capitano, hanno portato naturalmente la squadra partenopea a spingersi nella metà campo avversaria.

Specialmente l’azione che porta all’1-0 contiene alcuni aspetti interessanti, sia per quanto riguarda il comportamento di Di Lorenzo, che denota, una grande abilità nel verticalizzare per un difensore. E l’abilità di Politano nel saturare una zona di campo solitamente più congeniale a una mezzala. Del resto, è proverbiale la maniera con cui gli uomini di Conte sfruttano la catena di destra. Una soluzione in grado di tenere costantemente in apprensione il Diavolo, perché obbligava l’assetto predisposto da Conceiçao in fase di non possesso a continue scalate individuali e di reparto, per adattarsi alle rotazioni.

Il Napoli è stato bravo a portare scompiglio nella trequarti del Milan, svantaggiato dalla necessità di leggere correttamente e con il giusto timing gli spazi occupati efficacemente dagli azzurri: due altezze di campo diverse, dove Di Lorenzo si accentra per offrire una valvola di sicurezza nel consolidare il giropalla, connettendosi con Lobotka e Gilmour. Mentre Politano, aperto alla massima ampiezza, affonda, trascinandosi via Theo Hernández. Nel frattempo, Neres, sul versante opposto, tiene in apprensione Walker. Il brasiliano, infatti, rimane sul lato debole, pronto ad abbandonare la fascia, per portarsi verso il vertice alto dell’area di rigore. E tagliare alle spalle del marcatore diretto, traendo beneficio dallo smarcamento preventivo, che gli garantisce di ricevere agevolmente sul ribaltamento del fronte d’attacco.

Insomma, il vero giovamento è determinato dalla fluidità posizionale di Giovanni e Matteo. Davvero in simbiosi, tant’è che si intendono alla perfezione. Perciò nel loro repertorio rientrano tutte quelle soluzioni tipiche di chi gioca con il preciso scopo di dilatare le distanze tra i reparti, facendo sempre la scelta più corretta e funzionale a instillare dubbi negli avversari. In effetti, spesso il Milan era in ritardo negli scivolamenti difensivi, al punto da lasciare molto spazio attaccabile alle spalle della linea. Finendo per accorciare male in zona palla e assorbire peggio lo strappo di Politano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Please follow and like us:
Pin Share
Facebook
YouTube