“Noi non ci tiriamo indietro, ma senza un’azione sinergica che veda in campo anche scuola, famiglia e istituzioni tutte, non ce la si fa”: cosi’ il questore di Napoli Maurizio Agricola, in un’intervista a Repubblica sugli ultimi episodi di cronaca che hanno portato alla morte di tre giovani ragazzi tra Napoli e provincia in 17 giorni. “C’e’ un problema sociale e dobbiamo affrontarlo insieme”, ha aggiunto il questore, “purtroppo e’ facile trovare armi anche nel dark web, come ha spiegato di recente il procuratore, Nicola Gratteri”. I ragazzi uccidono facilmente perche’ “la vita non ha valore per alcuni di loro”, ha osservato Agricola, “nei casi sui quali la polizia ha indagato, penso a Francesco Pio Maimone ucciso per una scarpa pestata, episodio peraltro a cui lui era del tutto estraneo. E a Giogio’ Cutolo, altra vittima innocente per un diverbio legato al parcheggio di un motorino”. Gli ultimi episodi di sangue e “sono tutti scollegati tra loro e con dinamiche diverse; l’ultimo caso poi, potrebbe rientrare in un qualcosa che non doveva accadere ed e’ accaduto, quasi accidentale anche se, ovviamente, non e’ ammissibile che si impugni un’arma per qualsiasi motivo”. “Se si gira armati, se si spara per un nonnulla, e’ evidente che e’ radicata una mentalita’ camorristica e una metodologia di azione criminale camorristica”. “Capisco che la percezione di insicurezza, davanti a tutto questo, non possa che aumentare e che si crei allarme, ma noi ci siamo”, ha assicurato il questore, “il territorio e’ presidiato. Ci dividiamo la citta’ e la provincia con i carabinieri in un piano coordinato e integrato. C’e’ massima interazione tra le forze dell’ordine. Ma se certe dinamiche si moltiplicano diventa concretamente molto difficile intercettarle tutte. D’altronde non possiamo mettere un agente ogni metro quadro di citta’, non e’ possibile”.
fonte agi