“Il dibattito sul terzo mandato non esiste. Esiste invece una rissa tutta politica e priva di qualsiasi costrutto per impedire ai presidenti con due mandati di ricandidarsi. Non si è levata una sola voce per affrontare la questione in termini di razionalità delle istituzioni, oggi frammentate per durata degli incarichi, dei compiti e delle funzioni. Si vuole provare, per fare un solo esempio, a distinguere fra candidati a funzioni di rappresentanza (nei Comuni e nelle Regioni) o legislative (Parlamento) e candidati a funzioni esecutive?”. Lo dichiara Osvaldo Napoli, vicepresidente dell’Anci e membro della segreteria nazionale di Azione. “Se il presidente di Regione può essere eletto per un massimo di due mandati, trovo giusto che lo stesso limite valga per il presidente del Consiglio, i ministri, gli assessori regionali e comunali: tutte queste figure possono esercitare funzioni esecutive per un massimo di due mandati. Allo stesso modo – prosegue – se un parlamentare può essere eletto senza limiti lo stesso dovrebbe valere per chi si candida consigliere comunale o regionale. Io credo che portare un minimo di razionalità in un dibattito confuso sia utile per tenere le istituzioni al riparo da una lotta tribale per il potere. Prima di dire Zaia e De Luca no, Pinco Palla sì, si provi a impostare in termini istituzionali la questione”. “E ad eliminare certe barriere stupide come due mandati nei Comuni ‘fino a’, mandati illimitati nei Comuni “sotto” una certa soglia di abitanti. E invece di tormentare il cittadino elettore con tornate elettorali a cadenza stagionale, si abbia il buon senso di discutere la proposta di Carlo Calenda per l’election day. È tutto assurdo e smettiamola di stupirci se gli elettori preferiscono andarsene al mare anziché a votare”, conclude Napoli.