La consigliera indipendente Marì Muscarà ha fortemente criticato l’operato della Regione Campania in merito alla questione dell’abitare sociale, rispondendo alle recenti dichiarazioni dell’assessore Discepolo, che aveva parlato di un “grande lavoro” svolto in questa area.
“Leggiamo con sconcerto le dichiarazioni trionfalistiche dell’assessore Discepolo”, ha esordito Muscarà. “In questi dieci anni la verità è sotto gli occhi di tutti: la Regione ha completamente abbandonato il tema dell’abitare, limitandosi a finanziare la Procura per gli abbattimenti delle case abusive di necessità, senza offrire alcuna alternativa abitativa concreta”.
Muscarà ha accusato la Regione di non aver messo in atto politiche reali per risolvere il problema abitativo, sottolineando come, al contrario, le politiche adottate abbiano avuto un impatto negativo sulle famiglie più vulnerabili. “Altro che diritto alla casa – ha dichiarato – è stato attuato un vero e proprio accanimento verso le famiglie più fragili, colpevoli soltanto di aver cercato un tetto sulla testa”.
La consigliera ha inoltre criticato l’Acer, l’Agenzia regionale per l’edilizia residenziale, definendola “simbolo di inefficienza e mancata trasparenza”. “Sono anni che denuncio pubblicamente l’inerzia e le contraddizioni di questa Agenzia”, ha proseguito Muscarà, evidenziando la scarsa capacità di rispondere alle necessità dei cittadini.
Muscarà ha anche puntato il dito contro le recenti dichiarazioni sull’aggiornamento dei canoni e la digitalizzazione delle graduatorie, definendo queste misure come “conquiste” che dovrebbero essere state attuate da molto tempo. “La verità è che in Campania il diritto all’abitare è stato sistematicamente calpestato da chi ha governato, e i cittadini sanno distinguere la propaganda dai fatti”, ha concluso.