“Non c’è dubbio che andiamo verso maggiori vincoli sulla spesa pubblica. Il messaggio che mandiamo al governo è che i comuni hanno già dato”. Lo spiega in un’intervista a Repubblica il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, presidente dell’Anci, che si trova a fronteggiare il giro di vite che la manovra impone alle città. “L’aspetto più problematico è la riduzione della possibilità di utilizzare la spesa corrente, una conseguenza del nuovo patto di stabilità – prosegue -. Una stretta che ridurrà la possibilità di fornire servizi o di ampliarli. Vedremo di quanto nei prossimi anni, ma parliamo di tagliare tutte quelle spese che non sono investimenti: il costo delle bollette, il personale”. I Comuni sottolinea Manfredi sul ‘tirare la cinghia’ hanno “già dato, mentre le amministrazioni centrali e le regioni aumentavano la spesa corrente, noi la tenevamo sotto controllo – dice – . Per questo chiediamo ora al governo di esentarci da questo vincolo”. La manovra taglia anche i contributi diretti ai comuni. “Gli investimenti ridotti nei prossimi cinque anni sono pari a 3,2 miliardi: sono state eliminate alcune importanti linee di investimento che significavano molto soprattutto per i piccoli comuni – conclude -. Si vedranno effetti negativi a partire dal 2027, nel dopo Pnrr. Per questo chiediamo che queste importanti risorse restino a noi”.