Papa Francesco è arrivato al policlinico Gemelli di Roma dove è stato ricoverato, ha reso noto la Sala stampa della Santa sede, per sottoporsi ad “alcuni necessari accertamenti diagnostici”, per poi “proseguire in ambiente ospedaliero le cure per la bronchite tuttora in corso”. Secondo fonti vicine all’entourage del Santo padre, non si esclude un ricovero fino a cinque giorni, anche se non è stato fornito un termine preciso per la degenza.

Il bollettino serale

“Il Santo Padre a seguito dell’acuirsi della bronchite di questi giorni ha effettuato gli accertamenti specialistici ed ha iniziato la terapia farmacologica ospedaliera”, ha reso noto in serata la sala stampa della Santa Sede. “I primi esami effettuati dimostrano una infezione delle vie respiratorie. Le condizioni cliniche sono discrete; presenta lieve alterazione febbrile”. Rispondendo a domande di giornalisti, il portavoce vaticano Matteo Bruni ha detto che il Papa è sereno, di umore buono, e ha letto qualche giornale.

Il ricovero mattutino

Stamattina il Pontefice ha svolto le udienze previste a Casa Santa Marta, come aveva fatto in questi ultimi giorni – a parte l’udienza generale di mercoledì – proprio a causa del persistere della bronchite. Tra le persone che il Papa ha ricevuto stamane c’era Mark Thompson, direttore esecutivo della CNN. Il vaticanista dell’emittente americana, Christopher Lamb, che ha visto Francesco all’inizio dell’udienza, ha riferito che il Pontefice era perfettamente lucido ma aveva difficoltà a respirare e parlare.

Gli impegni annullati

A seguito del ricovero, l’udienza giubilare di domani, 15 febbraio, è stata annullata. La messa in occasione del Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura di domenica, invece, sarà presieduta dal cardinale José Tolentino de Mendonça, mentre l’incontro del Papa con gli artisti, previsto per lunedì a Cinecittà, è annullato.

La bronchite di questi giorni

Dalla scorsa settimana Bergoglio, 88 anni lo scorso dicembre, ha un “forte raffreddore” (come ha detto lui stesso all’udienza generale di mercoledì 5 febbraio), ed è rimasto chiuso a casa nei giorni successivi “a causa di una bronchite” (come ha riferito la sala stampa della Santa Sede). Domenica scorsa, 9 febbraio, però, ha voluto presiedere in piazza San Pietro la messa per il giubileo delle forze armate, di Polizia e di sicurezza: al momento dell’omelia ha cominciato a leggere il testo per poi passare l’incombenza a un collaboratore (“mi scuso un po’ e chiedo al maestro di continuare la lettura per difficoltà di respiro”), salvo poi riprendere la parola a fine messa per leggere integralmente l’Angelus. “Sono malato”, ha confidato lunedì a uno dei numerosi ospiti che continua a ricevere ogni giorno: “Ho la bronchite, io abito qui e non posso uscire”. Mercoledì scorso, di nuovo, il Papa ha presieduto l’udienza generale, lasciando però leggere la catechesi ad un collaboratore: “Mi permetto di chiedere al sacerdote che continua a leggere perché io con la mia bronchite non posso ancora… spero – ha aggiunto Bergoglio – che la prossima volta possa”.

Il ricovero di oggi

Le cose non sono evidentemente andate così. Tra le righe del comunicato odierno della sala stampa si intravede un peggioramento della salute del Papa, tanto più che non si indica un termine della degenza. Lo stesso comunicato della Santa Sede, d’altro canto, fa trasparire che il ricovero odierno non è avvenuto in emergenza, ma dopo le udienze di tabella – tra gli altri, il Papa ha ricevuto il premier slovacco Robert Fico – per “proseguire in ambiente ospedaliero le cure per la bronchite tutt’ora in corso”, dunque per assicurare al Pontefice argentino un ambiente che consenta un monitoraggio più costante e protetto.

Il tormento invernale

E’ lo scenario che si ripete ormai da anni all’arrivo dell’inverno: l’anno scorso a partire da fine novembre fino alla Pasqua Bergoglio ha più volte rinunciato a leggere i testi delle catechesi, dell’Angelus e delle messe, a causa di raffreddori e bronchiti ricorrenti. A fine inverno del 2023 sempre per una infiammazione ai bronchi ebbe un improvviso malessere e fu ricoverato d’urgenza al policlinico Gemelli. Lo stesso Bergoglio raccontò più tardi che si era trattato di “una polmonite acuta e forte, nella parte bassa dei polmoni”. Da allora, per prevenire il diffondersi di una infezione che attecchisca sulle vie respiratorie il Papa nella stagione fredda si sottoporrebbe sotto la vigilanza di un team di sanitari all’assunzione di farmaci cortisonici.

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