“C’è sì il problema di una politica per la sicurezza dell’Europa, ma per noi deve essere fondata sui diritti, il lavoro e lo Stato sociale”. Lo spiega il leder della Cgil Maurizio Landini al Corriere della Sera. Sabato ci sarà la manifestazione promossa dal Movimento 5 Stelle proprio contro il riarmo ma la Cgil e Landini non saranno in piazza. “No. La Cgil non aderisce a manifestazioni di partito. Poi, le singole persone faranno quello che ritengono più opportuno – prosegue -. Il segretario della Cgil non partecipa. Ma noi siamo rispettosi di questa e di altre iniziative contro il riarmo”. Landini critica anche l’ipotesi di riconversione dell’automotive alla difesa. “Credo sia una stupidata totale. Qui siamo davanti a scelte di fondo. Quando produci le armi poi le devi usare – aggiunge -. Non è accettabile questa ipotesi di riconversione, perché così si entra in una economia di guerra, quando invece alle persone bisogna dare sviluppo e diritti”. La Cgil è impegnata sui referendum. “L’11 e 12 aprile a Milano lanceremo la campagna referendaria. Il 12 saremo in piazza in 120 città e a Bruxelles e Parigi perché, lo ricordo, potranno votare anche i cittadini fuori sede in Italia e all’estero per motivi di studio, lavoro o cura”, prosegue Landini secondo cui “ci sono tutte le condizioni” per raggiungere il quorum. “Certamente non è facile in un Paese dove ormai metà degli elettori non va a votare. Ma questo è un voto che non delega ma consente di decidere direttamente. In caso di vittoria, il giorno dopo il voto, due milioni e mezzo di persone otterranno la cittadinanza italiana e i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti riavranno tutti l’articolo 18 contro i licenziamenti – conclude – , e si estenderà alle imprese appaltatrici la responsabilità in caso di incidenti sui lavori appaltati”.

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