La vita non è perfetta, le vite dei film sono perfette, belle o brutte ma perfette.

Sarà stato questo il primo pensiero di Claudio Ranieri. Diciamoci la verità, all’annuncio di Ranieri sulla panchina della Roma il primo pensiero di tutti è stato: “Oilloc, chist mo farann a partita da vita”.

Probabilmente anche il mister della Roma inconsciamente lo aveva pensato, un pochino come accaduto lo scorso anno al Napoli con la prima di Mazzarri. Ma questo è solo un film, al realtà, per fortuna, è stata totalmente diversa.

E così, mentre Jannick Sinner era in campo per completare l’opera iniziata da Matteo Berrettini, Al Maradona-con un emozionante inedito di Pino Daniele-andava in scena quello che fu il Derby del Sole.

Il Napoli inizia la partita col piede ben saldato sul pedale dell’acceleratore e dopo appena due minuti Kvara, servito egregiamente da Di Lorenzo, da due passi di testa la butta clamorosamente fuori. Gli azzurri sono in palla, ci prova Mctominy, poi Politano ma nonostante un possesso da percentuale bulgara(Il primo tempo sarà chiuso con un 75% a favore degli azzurri) e svariati tentativi, si fatica a segnare.

Nella prima frazione c’è una silenziosa e strisciante preoccupazione, si gioca ma non si segna, non sia mai alla prima occasione ci fanno goal. Quella prima occasione non arriverà, ma nella testa di tutti c’è un domanda: “Qualcuno ha visto Lukaku?”.

Si, perché l’ex di turno è davvero una sorta di fantasma, sugli spalti qualcuno mugugna ed al duplice fischio di Massa c’è una sorta di certezza in ognuno di noi: “Liev a Lukaku”.

Menomale che Conte non ascolta.

Al rientro dagli spogliatoi la Roma si presenta con due cambi. Fuori El Shaarawy e Pellegrini, dentro Hummels e Baldanzi (forse questi cambi hanno regalato la vittoria al Napoli), nel Napoli tutto invariato. Ma come dicevamo prima, la vita reale non è perfetta come quella dei film ed allora al 55′ capita che Di Lorenzo, si ancora lui, metta in area un pallone forte e Lukaku in estirada porti in vantaggio il Napoli.

Eh si, proprio Lukaku, quello che non c’era, quello che doveva uscire, quello che la scorsa stagione giocava nella Roma, insomma, il classico goal dell’ex.

Gli ospiti tento una reazione, nemmeno troppo veemente e l’unico tentativo di tutta la gara lo fa l’ucraino Dovbyk che colpisce la traversa. E’ solo uno spavento, il Napoli avrà qualche leggerissima sofferenza ma riuscirà comunque a portare a casa tre punti che valgono il controsorpasso all’Inter l’atalanta e la Fiorentina ed il conseguente primato in solitario.

Questo è un campionato particolare, non c’è una dominatrice, ci sono 6 squadre racchiuse in due punti e quindi è chiaro che ogni vittoria assume un peso specifico particolare, soprattutto contro rivali di un certo livello, seppur in difficoltà.

La strada che porta alla qualificazione europea, quella che conta ovviamente,  sarà densa di pericoli figurarsi quella che porta in cima alla montagna. La sensazione però, è che la squadra di Conte sarà li, insieme alle altre a giocarsela fino all’ultima curva.

Ps. Poi l’Italia ha vinto la Coppa Davis, pardon ha rivinto, bissando il successo di dodici mesi fa.

Di Walter Vitale

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