“Il 2025 sarà l’anno di svolta apriranno 160 cantieri, più dei 120 del 2024. Ormai è tutto avviato’. Così Giovanni Legnini, commissario per la ricostruzione di Ischia in un’intervista al quotidiano ‘Il Mattino’ a due anni dalla frana del monte Epomeo nella quale morirono 12 persone sottolineando che “anzitutto funziona già una sala operativa h24, capace di leggere i fenomeni, osservarli e mandare gli allarmi in tempo utile. Negli ultimi mesi è stato messo a punto da parte dei Comuni, con il supporto della Regione e della struttura commissariale, il piano intercomunale di Protezione civile che riguarda tutti i comuni dell’isola, un vero e proprio piano di prevenzione, insieme agli interventi di mitigazione dei rischi”. “L’esercitazione per la quale ringrazio il capo Dipartimento Fabio Ciciliano, servirà ora a testare tutto per poi essere definitivamente approvato dai sei comuni. Sono fiducioso che tutto funzioni e ciò rappresenterà un elemento di sicurezza per i cittadini e le imprese. La presenza di Francia e Germania ci onora e ci stimola a fare bene – ha aggiunto Legnini – Le risorse finanziate, circa 100 milioni, per l’emergenza sono state stanziate e utilizzate per superare la prima fase emergenziale. Parliamo di circa 200 interventi programmati e per il 60% portati a termine: dalla ripulitura degli alvei, al recupero del porto, agli interventi sui costoni. Un capitolo diverso da quello della ricostruzione post sisma e post frana, le relative risorse devono ancora essere stanziate per intero e sono fiducioso che ciò possa avvenire a breve”. In merito al finanziamento della Bei, Legnini spiega che oggi “stipuleremo ore il ministero dell’Economia e Finanze il contratto con la Bei che garantisce risorse sino ad un miliardo, con una prima tranche da 150 milioni. La Bei ci ha fornito nei mesi scorsi uno studio sui cambiamenti climatici dell’isola, assunto come best practice, insieme alla qualità e sostenibilità ambientale della ricostruzione. Da ciò scaturisce il finanziamento per la ricostruzione di Ischia, che dovrà trovare copertura in bilancio. Non si ricostruisce come prima ma guardando al futuro, assumendo gli adattamenti ai cambiamenti climatici e la sicurezza quali criteri paradigmatici dei progetti”.