“La sentenza della Corte costituzionale ha ribadito un principio fondamentale: in un contesto di risorse limitate ed esigue, in cui i Governi sono chiamati a fare delle scelte, devono essere prioritariamente ridotte le altre spese prima di andare a toccare quella destinata alla tutela della salute di cui all’articolo 32 della Costituzione. È più di un principio giurisprudenziale, è un’indicazione politica, nel senso più alto del termine, su come devono essere utilizzate le risorse pubbliche: e cioè per la salvaguardia dei diritti fondamentali e incomprimibili, costituzionalmente protetti, dei cittadini, in primis quello alla tutela della salute”. Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Filippo Anelli, commenta il passaggio della sentenza n. 195 del 2024, redattore il giudice Luca Antonini, con cui la Corte costituzionale ha deciso il ricorso della Regione Campania contro la Legge di bilancio 2024 e pluriennale per il triennio 2024-2026. Arriva “un forte richiamo alla funzione di coesione sociale del Servizio sanitario nazionale – continua Anelli – in grado di garantire uguaglianza nell’accesso alle cure a tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni economiche, coerentemente con il dovere del medico di curare tutti allo stesso modo, senza discriminazione alcuna. Una funzione, un valore che abbiamo messo in evidenza nei Rapporti Fnomceo-Censis. E’ necessario, oggi più che mai, dopo intere stagioni di tagli lineari, investire in sanità, – conclude Anelli – per garantire i diritti dei cittadini e far evolvere il Paese. Sinora, grazie ai fondi del Pnrr, abbiamo puntato sulle strutture e infrastrutture: ora è il momento di scommettere sui professionisti, ingaggiandoli e valorizzandoli, per abbattere le liste d’attesa e rilanciare il Servizio sanitario nazionale”.