Di Angelo Tortora
(ANSA) – NAPOLI, 20 FEB – “Le leggi elettorali in Italia sono rispondenti non ad una logica di equilibrio costituzionale, ma sono fatte a Roma per eliminare il concorrente nel territorio”. Il governatore Vincenzo De Luca attacca a testa bassa nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario al Tar della Campania. Dal terzo mandato alle leggi elettorali, dalle gare d’appalto a responsabilità degli amministratori: questi i temi toccati in un intervento di 16 minuti. “Questa legge elettorale che prevede il limite del terzo mandato ma non nei comuni fino a 5mila abitanti – ha detto – è esattamente il contrario di quello che serve in termini di trasparenza. Quando amministri una realtà di milioni di persone quale rapporto clientelare puoi avere? Alla fine i cittadini valutano nella piena libertà”. Per De Luca la democrazia italiana sta perdendo i contenuti “fondamentali di un sistema democratico, siamo ad un punto limite”. Si è persa anche la capacità “di tradurre le parole, i progetti in realizzazioni concrete. Ed è uno dei motivi del distacco dei cittadini. Un altro dei mali è la palude burocratica. Abbiamo un sistema dove ogni legge che si fa non è semplificatoria, migliorativa ma peggiorativa. Noi andiamo avanti per stratificazioni. Siamo l’unico Paese nel quale abbiamo quattro forme di controllo. E in queste condizioni diventa complicato lavorare”. Critiche anche al sistema delle gare i cui tempi in Italia sono molto più lunghi rispetto agli altri Paesi europei,ed “un sistema che per gli amministratori diventa un autentico calvario. Noi non abbiamo mai la certezza della realizzazione di un’opera ed è diffuso il metodo del ricorso per ogni gara”.