“Ci saremo anche tra 25 anni. Qua stiamo, non è che ce ne andiamo. Stiamo facendo un programma di lungo periodo”. Lo ha detto, con ironia, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, in riferimento al terzo mandato, durante l’inaugurazione dei due nuovi treni elettrici del regionale di Trenitalia, alla stazione ferroviaria di Napoli.
Parlando poi nel suo intervento al convegno organizzato a Napoli da Asmel, l’associazione dei piccoli Comuni, De Luca è tornato sull’argomento terzo mandato:
“I deputati, i senatori, i sottosegretari, i ministri, il presidente del consiglio possono farlo a vita. Tutti tranne chi lavora e butta il sangue sui territori”.
“Non è possibile neanche per i Comuni, ma chi deve deciderlo? In Umbria il presidente uscente è stato sconfitto dopo un mandato, perché sono i cittadini che giudicano se l’attività è stata fatta bene o male. Chi mi ha preceduto in Campania è stato sconfitto dopo il primo mandato. La verità è che vogliono togliere il voto ai cittadini, la scelta è dei cittadini”. “Per le Regioni dicono a Roma che il presidente accumula potere che condiziona la vita democratica. E’ una idiozia come dimostrato dai fatti”, ha sottolineato. “Chi sta a Roma – ha detto De Luca – fa le leggi solo per proteggere il loro fodoschiena, di chi sta sui territori non giene frega nulla. Dicono che il parlamentare non conta e per questo può avere molti mandati, mentre e il presidente conta. Sono imbecilli due volte. Non sanno che dalla legge 241 in poi la gestione ce l’hanno i dirigenti, non la parte politica. Io non gestisco gli appalti, gestisco i dirigenti. Non sanno neanche questo”. “Ma lasciamo perdere i parlamentari, che dice hanno una funzione simbolica. Ma i ministri, i sottosegretari, la presidente del Consiglio? Quelli pure hanno una funzione simbolica? La verità è che è tutta una grande ipocrisia”, ha concluso.