Ammetto di essere un giornalista atipico, io abolirei le conferenze stampa. Non servono a nulla. Chi parla, nella stragrande maggioranza dei casi, è molto attento a quello che dice. Non dice mai quello che pensa davvero, solo quello che gli conviene dire.

In questo Conte è un maestro. Ieri ha fatto uno show per altro alla vigilia di una partita che per tutta evidenza per lui non conta nulla. Tanto è vero che manderà in campo tutte le alternative che ha a disposizione. Cambierà completamente l’11 che ha vinto a Torino, e che domenica sera giocherà di nuovo contro la Lazio.

Parlando coi giornalisti ad un certo punto ha detto che il Napoli ha bisogno di essere rinforzato. Qualcuno, ricordando il caratterino del tecnico azzurro, ha immediatamente pensato ad un attacco a De Laurentiis. Ma può essere davvero un fatto del genere?

Ragazzi, state tranquilli. Conte è venuto a Napoli per vincere lo scudetto. Ben sapendo che quest’anno sarebbe stato più semplice non avendo le Coppe Europee. De Laurentiis, che capirà poco di calcio, ma capisce le persone, scegliendolo come allenatore sapeva benissimo la persona che era. Difatti sin qui lo ha accontentato in tutto e per tutto. Anche senza vendere Osimhen ha preso tutti i giocatori indicati dal tecnico. Sarà così anche l’anno prossimo? Difficile a sapersi. Sta di fatto però che le parole di Conte al momento non significano nulla.

Il Napoli è primo in classifica, ha la possibilità di vincere lo scudetto. Conte secondo voi avrebbe minato le certezze che questa squadra sta (ri)acquisendo? Se avesse qualcosa da dire al presidente lo farebbe nelle segrete stanze, di certo non in pubblico. Non sappiamo cosa i due si dicono in privato, ma siamo portati a credere che di tutto possono parlare, tranne che di minacce. Altrimenti Conte non ne avrebbe parlato pubblicamente.

Il Napoli per essere competitivo fino in fondo quest’anno ha bisogno di un paio di alternative, un centrale difensivo che posso dare il cambio ai due titolari, e di un’alternativa in più in mezzo al campo. Siamo convinti che la società si sta muovendo. Poi l’anno prossimo Dio ci pensa.

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