La vertenza Dema, che interessa siti industriali tra Campania e Puglia, continua a essere al centro dell’attenzione. Lo scorso 21 gennaio un incontro al MiMit con Fim Fiom Uilm nazionali, territoriali, Rsu, il management del gruppo Dema e le istituzioni regionali di Campania e Puglia, aveva fatto emergere una possibile soluzione alla crisi. L’amministratore delegato di Dema, Giancarlo Schisano, oltre a confermare che dopo un confronto con Regione Campania e Puglia, gli ammortizzatori sociali per la continuita’ occupazionale dei siti di Somma Vesuviana, Dar e Cam saranno richiesti e disponibili per tutto l’anno in corso, aveva reso nota l’esistenza di una trattativa in corso per la cessione dell’intero compendio industriale al gruppo Adler, compreso il sito di Dar per il quale Italsistemi nel frattempo ha ritirato la sua offerta di acquisto. Fim, Fiom e Uilm avevano manifestato la necessita’ di aprire un confronto quanto prima e, in caso di acquisizione, comprendere nel dettaglio il piano industriale del gruppo Adler e le garanzie occupazionali e industriali. “Le notizie sull’acquisizione di Dema da parte del gruppo Adler e sul futuro piano industriale, mai smentito, che prevede lo smantellamento dei siti campani di Somma Vesuviana e Paolisi con la ‘deportazione’ dell’intera forza lavoro, sono a dir poco preoccupanti”, dice Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del gruppo Misto. “In una riunione con l’assessore regionale campano Marchiello e i sindacati ho ribadito la necessita’ di un’azione incisiva – prosegue – perche’ e’ impensabile smantellare un’eccellenza del settore aerospaziale, con un know-how altamente competitivo e lavoratori specializzati. Non e’ accettabile che imprenditori possano venire nella nostra regione per fare spezzatini industriali senza dover rendere conto alle istituzioni e ai lavoratori”. Ciarambino chiede un intervento immediato della Regione Campania per difendere i lavoratori e i siti produttivi, perche’ “Dema deve restare in Campania con tutta la sua forza lavoro”.

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