È stato completamente domato solo nella notte l’incendio che ieri pomeriggio ha devastato la fabbrica chimica Chimpex nella zona industriale di Pascarola, a Caivano, nell’area nord di Napoli. Le fiamme, alimentate da materiali altamente infiammabili, hanno generato per ore un’imponente colonna di fumo nero, visibile a chilometri di distanza, sollevando immediatamente l’allerta ambientale e sanitaria.

Sul posto sono intervenute numerose squadre dei vigili del fuoco, coadiuvate da unità specializzate NBCR (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico), mentre i carabinieri della Compagnia di Caivano hanno avviato accertamenti per risalire alle cause del rogo, che ha coinvolto un’industria specializzata nella produzione di solventi.

Al momento dell’incidente erano presenti circa 70 lavoratori, tutti messi in salvo senza conseguenze fisiche, ma il fumo acre ha invaso per ore non solo Caivano, ma anche i comuni limitrofi. Le amministrazioni locali, in via precauzionale, hanno invitato la popolazione a non uscire di casa, a chiudere porte e finestre, a evitare l’uso di orti domestici e a non sostare su balconi e terrazzi. È stato raccomandato inoltre l’uso di mascherine o protezioni per naso e bocca in caso di necessità di uscire all’aperto.

A seguito dell’emergenza, oggi sono rimaste chiuse le scuole in ben 14 comuni: Acerra, Afragola, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casoria, Crispano, Frattamaggiore, Frattaminore, Marcianise, Marigliano, Orta di Atella, Santa Maria a Vico e Volla. A Napoli città, pur senza disporre la chiusura degli istituti scolastici, il sindaco Gaetano Manfredi ha invitato la cittadinanza alla massima cautela, limitando le attività all’aperto.

Le prefetture di Napoli e Caserta hanno attivato un Centro di coordinamento soccorsi, coinvolgendo la Protezione civile regionale, i sindaci dei comuni colpiti e le ASL territoriali. Intanto i tecnici Arpac, su richiesta della Prefettura, stanno conducendo un monitoraggio approfondito della qualità dell’aria. In particolare, sono in corso analisi su PM10, PM2.5, monossido di carbonio, benzene, toluene, xilene, oltre a un controllo specifico sulla possibile dispersione in atmosfera di diossine e furani.

Nei prossimi giorni saranno fondamentali i risultati delle indagini per chiarire l’origine del rogo e per accertare eventuali responsabilità.

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