Il presidente di Accademia Qualità della Vita e imprenditore settore canino denuncia la carenza di spazi adeguati e il problema deiezioni “Necessari un piano di sviluppo sostenibile e sanzioni più severe”
Sono circa un milione i cani in Campania, secondo l’anagrafe dei cani, che aggiorna il dato con molta regolarità e frequenza. Ma, per il “migliore amico dell’uomo”, molto spesso più che altro è un membro della famiglia, gli spazi liberi organizzati dove poter sgambettare liberamente, sono mancanti, carenti o inadeguati. Di questa non secondaria questione si fa portavoce il presidente dell’Accademia per la qualità della vita, Domenico Esposito: “Faccio mio l’appello di tante persone – spiega Esposito – che lamentano l’impossibilità di dare la possibilità ai cani che vivono in città di poter accedere ad aree attrezzate all’uso. Un tema che in molte città europee, invece, è stato affrontato e risolto. A Berlino esiste all’interno del Grunewaldsee, una spiaggia per cani. A Londra nei percorsi a loro dedicati, i cani girano liberi, senza che accada nessun incidente. A Stoccolma c’è un sentiero di oltre quindici chilometri adatto ai cani. Di certo è una istanza di cui le istituzioni si devono fare carico, perché la popolazione canina è numerosa e tenerli sempre in casa fa diventare i cani stressati, nevrotici e aggressivi”.
Domenico Esposito da esperto cinofilo titolare di un’azienda a Napoli in materia di benessere animale spiega: “Il problema a Napoli è la mancanza di una cultura diffusa, civile e competente nella gestione dei cani. Spesso, il cane viene considerato un semplice strumento di compensazione affettiva, su cui proiettiamo le nostre carenze emotive, senza prestare sufficiente attenzione al suo benessere come essere senziente.
Si sottovaluta inoltre il problema delle deiezioni canine abbandonate su strade e marciapiedi, un fenomeno inaccettabile che richiede interventi concreti, come sanzioni più severe e l’installazione di sistemi di videosorveglianza. Anche la ricerca scientifica potrebbe offrire un contributo: lancio un’idea all’industria chimica, affinché si sviluppi un prodotto che, spruzzato sulle deiezioni, le indurisca rapidamente, rendendole secche e inodori. Questo potrebbe incentivare i proprietari a raccoglierle più facilmente, favorendo comportamenti più civili.
Un altro problema riguarda coloro che affidano il proprio cane a badanti o dog-sitter, i quali, in molti casi, non si occupano di raccogliere le deiezioni.
Infine, la carenza di spazi verdi in città è un disagio non solo per gli esseri umani, ma anche per i cani. La soluzione sta nel ridisegnare le aree verdi di Napoli attraverso interventi strutturali, come la creazione di nuovi parchi urbani attrezzati, la riqualificazione di quelli esistenti e l’inserimento di aree dedicate ai cani. È necessario un piano di sviluppo sostenibile che aumenti la quantità e la qualità degli spazi verdi, migliorando così la vivibilità della città per tutti”.
“Ritengo apprezzabile – sottolinea e conclude Esposito – evidenziare che i cani sono accettati in moltissimi musei, a Napoli e in Italia, ma ciò non risolve la problematica, che è molto più seria di quanto si immagini”.