Nel terzetto di testa destinato ormai a contendersi lo scudetto, il Napoli si trova stretto tra le nerazzurre: l’Inter capolista e la terza forza Atalanta. Entrambe finora hanno fondato il loro campionato sulla forza dell’attacco. Non a caso, impressionano gli avversari in termini di segnature: 63 in 28 partite. Gli azzurri possono opporre una discreta vena realizzativa (45 gol), ma è indubbio che si siano issati lassù in classifica grazie soprattutto a solidità difensiva e clean sheet. Eppure, una fetta consistente di addetti ai lavori continua a pensare che così la squadra partenopea non vada da nessuna parte. Insomma, le 18 reti in meno rispetto alle altre contender pesano non poco.
Del resto, il potenziale a disposizione di Inzaghi è davvero impressionante, potendo disporre di terminali offensivi già abbondantemente in doppia cifra: Marcus Thuram (13) e Lautaro Martinez (10). Idem Gasperini, che si gode il capocannoniere della Serie A, Retegui (22) e Lookman (13). Nelle ultime settimane, però, Antonio Conte ha puntato decisamente sul modulo a due punte, complice l’infortunio di Neres. Perciò, l’Uomo del Salento ha riscoperto la capacità sottoporta di Raspadori, puntuale nel marcare il cartellino tre volte in quattro giornate. Anche se il totale di Jack, (4 reti complessive) denota una certa aridità con la concorrenza. Nient’affatto compensata, numericamente, dal solito Lukaku, che contro la Fiorentina ha raggiunto i 10 gol.
Sulla scorta di queste statistiche, appare evidente che a rompere l’equilibrio nella lotta per il titolo, tra insidie infrasettimanali – l’Inter infatti dovrà scindere la concentrazione tra il campionato e le coppe – e scontri diretti, potrebbe contribuire proprio lo stato di forma degli attaccanti.
Lukaku da centroboa
In questo scenario emerge prepotentemente la nuova disposizione del Napoli là davanti. Perché dal punto di vista tecnico-tattico, il rinato Raspadori si sposa a meraviglia con Big Rom. A renderli veramente speciali, l’abilità nel rendere simbiotiche le loro caratteristiche, in quanto Lukaku garantisce la verticalità, mentre il compagno di reparto occupa maggiormente la zona tra le linee.
Generalmente, il numero 11 si spende con grande intensità nei duelli fisici col marcatore diretto, che lo segue ovunque pur di limitarne le ricezioni pulite, nell’ottica di sottrargli tempo e spazio. Ragion per cui il belga predilige assumere una postura dorsale: prende posizione per coprire la palla, e poi la gioca di sponda. La peculiarità di Romelu, ovvero, non essere mai piatto, bensì sempre in diagonale al possessore, è un atteggiamento determinante a scaricare all’indietro oppure funzionale alla progressione dell’azione, imbucando per favorire gli inserimenti da dietro. D’altronde, finora McTominay ha segnato 6 gol, de facto la seconda bocca di fuoco dei partenopei.
Raspadori tra le linee
E’ innegabile che optando per il 3-5-2, Conte voglia affidare la rincorsa all’Inter a un sistema dove la versatilità di Raspadori diventi fondamentale, all’interno di movimenti che consentano alla squadra di creare densità offensiva. Cioè, occupare razionalmente il centro, gli esterni ed i corridoi intermedi. L’idea, dunque, è quella di avere almeno quattro risorse a supporto della prima linea.
Allora, la struttura del Napoli in fase di possesso si cristallizza nel blocco 3+2: due centrali si allargano, affinché Lobotka si piazzi in mezzo, facendo da vertice basso del triangolo di costruzione. In base alle scelte dell’avversario, lo sviluppo successivo prevede di gestire il palleggio con un laterale che stringe, affiancandosi a una mezzala, in modo da consolidare il giropalla. Chiaramente, l’assenza di Anguissa, ed il conseguente inserimento di Gilmour tra i titolari, permette di avere un altro profilo con piedi educatissimi e letture visionarie.
L’obiettivo, quindi, è destrutturare la compattezza altrui, attraverso gli efficaci interscambi del quartetto che gravita alle spalle dei rivali in mediana. Se si accentra Di Lorenzo, gli azzurri avranno in ampiezza Politano, interni McT e Raspadori; con Spinazzola sul versante opposto. Altrimenti, la rotazione prevede Buongiorno stretto, al fianco dell’ex Brighton, e Spinazzola alto e aperto in fascia. Il fine ultimo rimane stimolare gli azzurri, sia internamente, ma pure esternamente, a seconda degli spazi concessi dalla controparte.
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