foto Antimo Piccirillo

di Ettore Varriale

Nella giornata in cui la cristianità celebra la resurrezione di Gesù Cristo il mondo del calcio scopre a sorpresa un Antonio Conte di nuovo vulcanico e pungente Per dieci mesi, ammaliato dal fascino del golfo travolto dall’ allegria delle taverne napoletane affascinato dall’ eleganza del quartiere in cui ha scelto di vivere ingolosito da struffoli pastiere zuppe di cozze e minestre maritate sembrava avesse placato il suo carattere inquieto Forse rinvigorito dal vento gelido proveniente dalle alpi piemontesi che in questa pigra primavera ha sferzato le nostre coste vento chi sa alimentato da un altro Cristiano questo anche di nome non solo di Fede ,o fors’anche spinto dalla sua proverbiale generosità già ampiamente dimostrata all’ amico De Laurentiis la scorsa estate scommettendo sul riscatto del Napoli accettando una scommessa in cui pochi avrebbero puntato, a fornire lo stesso aiuto al presidente Florentino Perez presto vedovo del Carletto nazionale Non mancherà presto di fare sentire la propria voce il nostro amato patron mai parco nell’ esternazioni spesso nel passato inopportune e destabilizzanti ma fin’ora saggiamente ligio al vincolo del silenzio ed allora in questo caso nubi minacciose potrebbero presto addensarsi sull’estate del Napoli a meno che il mister con un ultimo sforzo non sappia regalare un lieto fine clamoroso ed esaltante raggiungendo l’ obiettivo tricolore che almeno eviterebbe ai tifosi di diventare cattivi

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