Di Giulia Di Lorenzo
Appuntamento domani alle 11.00 al Centro Direzionale di Napoli-Isola C5 con Felice Casucci, Assessore al Turismo della Regione Campania, Rosa Caterina Marmo – Dirigente Risorse Naturali Protette della Regione Campania, Maurizio Simeone, Direttore Area Marina Protetta Parco Sommerso di Gaiola, Antonino Miccio, Direttore AMP Regno di Nettuno, Carmela Guidone, Direttore f.f. Area Marina Protetta Punta Campanella e Rosalba Giugni, Presidente Marevivo Onlus.
La Regione Campania è tra le Regioni Italiane con maggior numero di Aree Marine Protette, dove il patrimonio ambientale e culturale unico tra Terra e Mare deve essere sempre di più tutelato e valorizzato tutto l’anno attraverso un turismo lento sempre più incentrato alla sostenibilità ambientale ed al rispetto dei territori.
Ecco quindi che nasce l’idea di iniziare un “cammino” alla scoperta dei territori delle tre Aree Marine Protette del Golfo di Napoli, che possa portare anche nella nostra Regione alla costituzione di una vera e propria Rete delle Aree Marine Protette Campane.
I Cea (Centri di Educazione Ambientale) lavorano per potenziare e rendere più efficace la rete tra le Aree Marine Protette della Campania. Di questo, si parlerà mercoledì 12 marzo, presso il Centro Direzionale di Napoli con l’Assessore Regionale al Turismo, Felice Casucci, con la Dirigente regionale Rosa Caterina Marmo e con i 3 Direttori delle Aree Marine Protette di Gaiola, Regno di Nettuno e Punta Campanella, Maurizio Simeone, Carmela Guidone e Antonino Miccio.
Partecipa Rosalba Giugni, recentemente scesa in campo per difendere l’Area Marina Protetta della Gaiola, minacciata da un controverso progetto di “riqualificazione ambientale” che potrebbe riversare nel mare liquami e acque di dilavamento urbano. La Gaiola è il simbolo di un cortocircuito tra teoria e pratica – dichiara Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo – Da un lato, c’è un grande impegno collettivo per proteggere il nostro patrimonio naturale, dall’altro prevalgono interessi miopi che favoriscono la distruzione anziché la conservazione”.