Di Angelo Tortora 

 

(ANSA) – ROMA, 04 MAR – Il 51,7% dei medici di medicina generale è sovraccarico di assistiti, con oltre 1.500 pazienti a testa. In totale, secondo i dati Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati) al primo gennaio 2023, i 37.260 medici di medicina generale avevano in carico quasi 51,2 milioni di assistiti con una media di 1.374 assistiti ciascuno e variazioni significative tra le regioni. Lo indica il rapporto della Fondazione Gimbe sui medici di medicina generale. L’analisi osserva che si passa dai 1.100 pazienti per medico del Molise ai 1.548 della Provincia autonoma di Bolzano. Quest’ultima precede Veneto (1.546 pazienti in media per ogni medico di famiglia), Lombardia (1.529) e Friuli-Venezia-Giulia (1.460). Davanti a Molise si piazzano la Basilicata, penultima con 1.119 assistiti, e la Sicilia, terzultima con 1.161 unità. “Il quadro reale – precisa il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – è ancora più critico di quanto mostrano i numeri. Infatti, con un livello di saturazione così elevato, non solo viene compromesso il principio della libera scelta ma diventa difficile, se non impossibile, trovare un medico di medicina generale vicino casa. Un problema che non riguarda solo le aree desertificate (bassa densità abitativa, aree montane e rurali), dove i bandi vanno spesso deserti, ma anche le grandi città metropolitane”. Gimbe ha stimato poi il fabbisogno regionale dei medici di familia: un calcolo possibile, precisa Cartabellotta, “solo in base al numero di assistiti poiché la carenza in ciascun ambito territoriale viene identificata dalle Asl secondo variabili locali”. Per garantire la distribuzione omogenea e capillare rispetto alla densità abitativa, la prossimità degli ambulatori e l’esercizio della libera scelta, la Fondazione Gimbe ha tenuto in considerazione il rapporto ottimale pari a 1 medico ogni 1.200 assistiti. Sulla base dei dati Sisac al primo gennaio 2024, la carenza complessiva è stimata in 5.575 medici di famiglia distribuiti in 17 Regioni e Province autonome. Le situazioni più critiche si registrano in quasi tutte le grandi Regioni: Lombardia (-1.525), Veneto (-785), Campania (-652), Emilia Romagna (-536), Piemonte (-431) e Toscana (-345). Non si rilevano, invece, carenze in Basilicata, Molise, Umbria e Sicilia. “Ovviamente – commenta Cartabellotta – trattandosi di stime sulla carenza media regionale non si può escludere che anche in queste Regioni vi siano aree prive di medici di medicina generale”.

 

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