“La notte è trascorsa bene, questa mattina Papa Francesco si è alzato e ha fatto colazione” questo l’ultimo aggiornamento reso noto dalla Sala Stampa della Santa Sede in merito alle condizioni del pontefice che oggi inizia la seconda settimana di ricovero al Policlinico Gemelli di Roma. Bergoglio sta proseguendo il suo percorso terapeutico contro la polmonite che lo ha colpito negli scorsi giorni. Condizioni in lieve miglioramento, dunque, uno spiraglio positivo dopo l’altro lieve miglioramento registrato mercoledì dalle analisi del sangue. Il Santo Padre, 88 anni, continua a non aver febbre, a lavorare e, come ogni giorno, ha ricevuto l’Eucaristia. Ricordiamo che mercoledì ha ricevuto la visita del premier Giorgia Meloni.

A quanto si apprende da fonti, inoltre, il cuore “regge bene” alla terapia intrapresa contro i “focolai di polmonite” riscontrati. Ma in realtà sono anche altre le voci che si moltiplicano sul conto del Papa. Nelle ultime ore infatti si è dibattuto sull’ipotesi di dimissioni. Bergoglio, in passato, aveva confidato di aver “consegnato la lettera” di rinuncia. Un atto più che altro formale perché, come ha sempre affermato il Papa in passato, per governare serve “la testa”. A rendere vivace il dibattito ci ha pensato il cardinale Gianfranco Ravasi che ha affermato che “potrebbe farlo”. Pensa che Papa Francesco possa decidere di dimettersi? Io credo di sì. Se dovesse avere delle difficoltà gravi a svolgere il suo servizio, farà la sua scelta. Sarà lui a decidere, com’è ovvio, magari chiederà consiglio ma l’ultima parola la valuterà da sé, in coscienza. Fermo restando che il suo grande desiderio è quello di compiere almeno il Giubileo, l’anno santo dedicato alla speranza che sente come il suo grande momento” le parole del cardinale biblista al Corriere della Sera.

“La prima considerazione da fare è che” Bergoglio, “anche nelle difficoltà legate all’età e al fisico, ha continuato ad avere una presenza unica nel pianeta, come forse solo Giovanni Paolo II, la sua voce e la sua azione sono riconosciute da credenti e non credenti. In questo senso è esemplare il viaggio così lungo e impegnativo che ha compiuto a settembre in Asia e Oceania, nonostante la carrozzina, nonostante tutto. È stata una grande lezione, come quella degli atleti delle Paralimpiadi. Ha mostrato che si può fare tutto anche nella fragilità” l’analisi di Ravasi. Secondo il cardinale, si tratta di capire cosa accadrà in futuro considerando che lo stesso pontefice ha spiegato di aver già firmato una lettera di dimissioni all’inizio del pontificato, come già Paolo VI: “Da quello che si è saputo, ora subentra una difficoltà strutturale che riguarda una funzione vitale fondamentale come il respiro. Una cosa è il ginocchio, ma se uno sente che il corpo intero è in difficoltà è diverso”.

La possibilità di dimissioni del Papa è prevista dal diritto canonico, al canone 332, e 12 anni fa è stato proprio il predecessore di Francesco, Benedetto XVI, a optare per questa scelta. Ma Ravasi non è l’unico ad aver parlato del possibile passo indietro di Bergoglio. Per l’arcivescovo di Barcellona, il cardinale Juan José Omella Omella si tratta di una cosa “contemplata”, mentre per l’arcivescovo di Bari monsignor Giuseppe Satriano, “il Papa è un combattente”, non nascondendo la sua amarezza per certe bufale sulla morte del Santo Padre circolate negli ultimi giorni: “Sono amareggiato perché vanno ad appesantire ancora di più uno stato di salute oggettivo. Chi ha avuto la polmonite bilaterale sa che è un processo lento, bisogna aspettare gli eventi e che le medicine facciano quello che possano fare. Bisognerebbe circondare di affetto il Papa che è una persona stanca”.

Seguiranno aggiornamenti, l’unica cosa che sembra certa è che la degenza del pontefice non durerà pochi giorni, anche se al momento non vengono fatte previsioni in proposito. E l’ipotesi dimissioni resta viva…

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