(ANSA) – POMPEI, 21 FEB – La città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dopo Cristo è stata il “simbolo” del disastro che può investire una società quando si trova impreparata ad affrontare un evento. «Ciò accadrà all’umanità che si troverà ad affrontare la sfida dell’Intelligenza artificiale ormai entrata in ogni campo. Fare formazione in tutti gli strati sociali sarà l’unico modo di governarla anziché farsi governare». Giovanni Sapere – manager dell’azienda Brain Computing – ha spiegato così la scelta di svolgere a Pompei la giornata di studio sul tema “Governare l’intelligenza artificiale con l’intelligenza umana. Summit AI Human Driven”, a cui ha partecipato l’assessore alla Ricerca e Startup della Regione Campania, Valeria Fascione. “Eventi come questo – ha sottolineato Valeria Fascione – sono importanti, per il particolare momento geopolitico che attraversiamo. L’Intelligenza artificiale è una grande rivoluzione che va governata. Si dibatte sull’importanza di questo cambiamento, proprio perché sia l’intelligenza umana a guidarlo piuttosto che lasciare all’AI la libertà di guidare le nostre scelte, insieme ai tanti problemi che da esso scaturiscono: tra tutti, quello della sicurezza, delle fake news, della manipolazione dei dati». «Io, in quanto assessore alla Ricerca e Innovazione – ha proseguito Fascione – guardo con interesse all’evoluzione dell’AI e al grande impatto che avrà sulla Sanità digitale e sulle Scienze della Vita, per ottimizzare le cure dei pazienti e le future scoperte scientifiche». Al forum su etica e Intelligenza artificiale hanno partecipato colossi del settore come Microsoft, Google Cloud e Tim Enterprise, ai quali sono stati presentati i programmi di formazione e innovazione della Brain Computing. Interessate il contributo dell’ingegnere informatico, professor Giorgio Ventre, director Apple Developer Academy, Università Federico II, che ha ribadito la necessità di rimodulare i metodi di insegnamento. Inoltre, del direttore dell’Ufficio speciale per la transazione digitale della Pubblica Amministrazione, Massimo Bisogni, che sta lavorando in Regione per dematerializzare la burocrazia. E della manager Roberta Russo, ingegnere elettronico, presidente di Donne4.0.it, che lotta per l’inserimento delle donne in un campo che vede in Italia solo il 15% dell’universo femminile e quindi contro il rischio dell’inserimento di dati carichi di pregiudizi dai quali sin d’ora dipendono “le risposte” dell’AI.

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