La commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari ha proseguito la sua attività di indagine sulla cosiddetta “Terra dei Fuochi”. Lo ha annunciato il presidente della commissione, Jacopo Morrone, nel corso della missione attualmente in corso in Campania.

Dopo il proprio insediamento nel settembre 2023, la commissione ha avviato un’indagine approfondita sulla situazione ambientale della zona, evidenziando le criticità ancora esistenti. La missione attuale rappresenta la terza tappa di questo percorso e pone un’attenzione particolare sull’inquinamento delle falde acquifere, un tema di grande rilevanza per la salute pubblica e la tutela ambientale.

Morrone ha ricordato come le precedenti commissioni, a partire dalla XII legislatura, abbiano raccolto e analizzato una vasta mole di dati sulla Terra dei Fuochi, producendo relazioni utilizzate anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) per la sentenza del 30 gennaio 2025. L’attuale commissione intende proseguire il lavoro di analisi e inchiesta, rendendo disponibile il materiale raccolto a tutte le istituzioni competenti.

Uno degli aspetti critici evidenziati dal presidente Morrone riguarda il mancato coordinamento tra le diverse istituzioni coinvolte nella gestione della problematica ambientale. A tal proposito, ha sottolineato che la recente nomina di un commissario unico potrebbe rappresentare una svolta significativa. Il governo ha infatti accolto questa proposta e il 19 febbraio ha annunciato la nomina del generale Giuseppe Vadalà come responsabile unico per il coordinamento delle azioni di contrasto ai fenomeni illeciti nella Terra dei Fuochi

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