(ANSA) – NAPOLI, 18 FEB – “È necessario che la Regione in particolare prenda posizione a difesa dei lavoratori e del territorio, dando supporto per respingere la proposta che vede coinvolta la società Tme nel possibile futuro dello stabilimento. Ribadiamo il nostro no secco a Tme e diciamo che serve un’alternativa industriale credibile o l’intervento pubblico a tutela di occupazione e lavoro”. Lo afferma il sindacato Usb, che in questi giorni ha sollecitato l’apertura di un tavolo presso la Regione Campania in merito alla vertenza Jabil di Marcianise. “Tme per noi – sottolinea Sasha Colautti, dell’esecutivo nazionale di Usb, responsabile del settore industria – è una scatola vuota, un soggetto che interviene ad arte su mandato preciso della dirigenza italiana di Jabil per svuotare il sito a favore della speculazione edilizia. L’intervento di Invitalia, con cui vorremmo aprire se necessario un dialogo, rischia di essere un buco nell’acqua a danno della collettività. Alla Regione Campania vogliamo esprimere le nostre ragioni e sarebbe utile la presenza della giunta, nonché del presidente De Luca. È chiaro che l’assenza di interlocuzione istituzionale sul territorio in un momento del genere rischia di esacerbare inutilmente la situazione e siamo doverosamente pronti a nuove mobilitazioni, sempre più forti”.

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