Le condizioni di Papa Francesco sono peggiorate e il suo quadro clinico è “complesso”. Il pontefice ha una “infezione polimicrobica” alle vie respiratorie e quindi è stata necessaria una “ulteriore modifica della terapia”. Cresce la preoccupazione per la salute del pontefice, ricoverato da venerdì al Policlinico Gemelli, dove resterà più a lungo del previsto perché, spiega il Vaticano, “tutti gli accertamenti effettuati sino ad oggi sono indicativi di un quadro clinico complesso che richiederà una degenza ospedaliera adeguata”.

La salute del Papa ha spesso fatto i capricci negli ultimi tempi e i problemi respiratori di questi giorni arrivano dopo un periodo tribolato, iniziato con il ricovero d’urgenza del marzo 2023 per una polmonite “acuta e forte”, come spiegò lui stesso. A inizio dicembre ha battuto il mento sul comodino: la caduta gli aveva provocato un vistoso livido al mento, sulla parte destra del viso, ed era anche stato applicato un cerotto sul collo. A metà gennaio, un nuovo incidente domestico con una contusione all’avambraccio destro e il braccio immobilizzato per alcuni giorni.

Sempre più spesso, il Papa appare in sedia a rotelle o con un bastone a causa delle difficoltà a deambulare causate dalla gonartrosi di cui soffre che gli provoca dolore a un ginocchio. Poco movimento e fisico appesantito che, a sua volta, non facilita la respirazione. Di recente, molti hanno anche notato il gonfiore la viso, probabile conseguenza delle cure cortisoniche. Ora i problemi respiratori che si trascinano di fatto da quella polmonite del 2023.

Il nuovo bollettino del Vaticano è arrivato lunedì attorno all’ora di pranzo e nel pomeriggio dovrebbero esserci nuovi aggiornamenti. Comunque il pontefice, che ha trascorso una notte tranquilla, continua il suo lavoro di governo della Chiesa anche dalla sua camera di ospedale al decimo piamo dell’ospedale: ha nominato vescovo della Diocesi di Grajaú (Brasile) il reverendo Giuseppe Luigi Spiga, del Clero dell’Arcidiocesi metropolitana di Cagliari, missionario ‘fidei donum‘ nella Diocesi di Viana (Brasile), finora vicario generale della stessa Diocesi e rettore del Seminario Maggiore São Bonifácio.

Non solo venerdì e sabato Bergoglio ha chiamato la parrocchia di Gaza: “Il Papa ci ha chiamati venerdì e sabato, era di buon umore, la voce un po’ affaticata, ma ha voluto sapere come stiamo. Un collaboratore gli ha passato il telefono e ha potuto parlare con noi. Ieri invece ha riposato e sapevamo che non avrebbe telefonato” ha spiegato e a Tgcom24 uno dei responsabili della parrocchia Sacra Famiglia di Gaza, comunità cattolica presente nella Striscia. Il Papa in questi mesi ha chiamato tutti i giorni il parroco padre Gabriel Romanelli e il vice parroco, padre Yusuf Asad, per manifestare la sua vicinanza in questo momento cosi difficile per la popolazione.

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