“Esprimo la più profonda soddisfazione sul tanto auspicato dissequestro del Vulcano Solfatara. Un doveroso ringraziamento va a quanti hanno contribuito al rilancio dell’intera area flegrea”. Lo afferma il presidente dell’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, Francesco Maisto, parlando il dissequestro dell’area nell’area di Pozzuoli che era sotto sequestro dal settembre 2017, quando ci fu una voragine che si aprì nel terreno che uccise tre turisti veneti. Maisto ha guidato in questi ultimi anni l’Ente Parco a lavorare per ottenere una forte sicurezza dell’area per portarla alla riapertura, un lavoro su cui Maisto ringrazia anche l’appoggio “innanzitutto – spiega – del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, per il sostegno istituzionale, e il vicepresidente e assessore all’ambiente della Campania Fulvio Bonavitacola, per la gentile collaborazione e per le risorse impegnate di messa in sicurezza e cura boschiva, ma anche l’assessore regionale Felice Casucci, per la realizzazione del corso di formazione per Guide Vulcanologiche e poi ancora, il sindaco di Pozzuoli Luigi Manzoni, per la costante collaborazione”. Maisto spiega che “in circa due anni di assiduo lavoro finalizzato alla messa in sicurezza del prestigioso geosito con l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei in prima linea”. Il Vulcano Solfatara di Pozzuoli è infatti interamente nell’Area Parco “Zona di Riserva Integrata” sulla quale vigono le “Norme di Salvaguardia” e inoltre dalla delibera della Giunta Regionale della Campania del 2019, l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei è soggetto gestore della Zona Speciale di Conservazione, area in parte coincidente con il Vulcano Solfatara. In questi anni l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei, grazie alle autorizzazioni del presidente della II sezione penale Corte di Appello di Napoli, ha provveduto a sue cure e con personale specializzato alla messa in sicurezza del sentiero boschivo; alla pulizia dalle piante infestanti che occupavano del percorso naturalistico; alla cura, mappatura e potatura degli alberi; a eseguire prove di carico nelle aree di natura caolinica; a effettuare sopralluoghi nell’ambito del percorso formativo delle nuove Guide Vulcanologiche, il cui l’Ente Parco è stato Soggetto Attuatore; a prendere atto della relazione CTU al fine di acquisire ulteriori documenti e informazioni sull’argomento; a incaricare numerosi tecnici specialistici per elaborare, a seguito di sopralluoghi, coerenti proposte progettuali. Sono stati poi elaborati in house, il progetto di una passerella che attraverserà la parte caolinica del vulcano in collaborazione con l’Università di Ingegneria di Napoli, informando con report periodici la Corte di Appello di Napoli sulle attività in corso. E’ stato anche sottoscritto un protocollo d’intesa con l’Ente Parco Nazionale del Vesuvio per proficue collaborazioni future di esperienze sui vulcani. L’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei ha preso inoltre impegni per individuare misure che possano garantire, in termini di sicurezza, i visitatori del sito vulcanico ed elaborare una bozza di regolamentazione della fruizione degli ingressi nella Solfatara, nella quale è prevista che ogni gruppo di visitatori sia accompagnato da Guide Vulcanologiche munite di appositi sensori per la misura della percentuale di CO² presente nell’aria, così come prescritto dall’Osservatorio Vulcanologico Vesuviano. Verrà inoltre istituito sulla Solfatara, come già nel modello Vesuvio, un presidio permanente di guide vulcanologiche, e di analizzare il PNRR ai fini della ricerca di fondi compatibili con la messa in sicurezza del geo sito. Sul dissequestro l’Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei ringrazia anche il Collegio Regionale delle Guide Vulcanologiche, l’INGV, l’Università Federico II di Napoli, il vulcanologo Giuseppe Luongo, e Massimo D’Antonio, per il contributo.

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