Per la Terra dei fuochi, sfregiata per decenni da roghi e interramento di rifiuti tossici, gli sforzi fatti per il risanamento ambientale e la tutela della salute dei cittadini non sono bastati. Occorre “un ulteriore slancio e rapidità”, come ricorda la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia perché mette rischio la vita degli abitanti di quell’area della Campania. Parlando davanti alla Commissione Ecomafie, il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha ammesso che sinora c’è stato “un eccesso di concertazione” tra i vari livelli istituzionali coinvolti per i temi ambientali, sanitari, agricoli, di sicurezza del territorio, prevenzione e repressione degli illeciti, mentre servirebbe “un coordinamento più forte”. Studierà se ci sono le condizioni per un commissario straordinario, ma la valutazione spetta a Palazzo Chigi. Quanto alla sentenza della Cedu, l’Avvocatura dello Stato sta valutando un ricorso alla Grande Camera. Un orientamento su cui non è d’accordo il vice presidente della Campania Fulvio Bonavitacola, perché quella della Cedu “è una sentenza guida, che dà indicazioni, fissa un percorso, non una condanna in senso giudiziario”. Pichetto si è detto impressionato dal fatto “che ci siano ancora i fuochi”, e riconosce una questione di “sensibilizzazione della popolazione nel denunciare e delle autorità di intervenire in modo deciso su queste azioni criminali”, dallo scarico illegale, all’interramento e incenerimento di rifiuti, nonostante le autorità siano a conoscenza di tutti gli aspetti del problema da quasi due decenni, ha ricordato la Cedu. Ci sono 400 milioni a disposizione (200 sequestrati ai tre fratelli Pellini, imprenditori di Acerra nel settore dei rifiuti) ma “vanno spesi bene” ha avvertito Pichetto senza disperderli in 90 Comuni, magari “utilizzarli per le bonifiche” ha suggerito la parlamentare 5s Carmela Auriemma soprattutto perché quella della Terra dei Fuochi “è prima di tutto una questione sanitaria” ha detto anche il ministro che chiede alla Regione Campania di pubblicare il registro dei tumori. Il Mase fornirà i propri dati e si impegnerà per la perimetrazione del Sin (Sito di interesse nazionale) dell’area vasta di Giugliano, per dare un segnale immediato al territorio e anche alle richieste della stessa Corte europea. L’area della Terra dei fuochi non è un Sin per cui la bonifica spetta alla Regione. Ascoltato in Commissione, il vice presidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, assessore all’Ambiente, ha rilevato che la Campania è stata “ferita da smaltimenti illeciti di rifiuti per un’infame azione del clan dei Casalesi”. L’attività della Regione per queste aree “è stata poderosa” ma “in questi siti inquinati per intervenire bisogna far fronte ad una complessità normativa. Bisogna innanzitutto accorciare i tempi e semplificare le procedure”. Intanto, il presidente della Commissione bicamerale Ecomafie Jacopo Morrone ha annunciato una nuova missione in Campania in programma per la prossima settimana per aggiornare le situazioni di emergenza tuttora esistenti tra cui quella dell’inquinamento delle falde acquifere.

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