Il dibattito sulla possibile dismissione del termovalorizzatore di Acerra riaccende le tensioni politiche in Campania e si intreccia con la campagna elettorale per le regionali. Le dichiarazioni di Roberto Fico, che ha proposto un piano per la chiusura dell’impianto accompagnato da un nuovo modello di gestione dei rifiuti, hanno spaccato la politica e le istituzioni territoriali.

L’ex presidente della Camera e attuale presidente del Comitato di garanzia del M5S ha rilanciato il tema nel corso di un’assemblea provinciale a Casoria, sottolineando l’urgenza di un piano regionale all’avanguardia per la gestione dei rifiuti. “Abbiamo il dovere di costruire un nuovo sistema di smaltimento che superi l’attuale dipendenza dal termovalorizzatore”, ha dichiarato, lanciando anche una critica implicita al governatore Vincenzo De Luca, che non ha replicato direttamente alle affermazioni.

Sul tema è intervenuto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha sottolineato come “teoricamente, con l’aumento della raccolta differenziata, la necessità dell’impianto potrebbe ridursi, ma ci sarà sempre una quota di rifiuti da incenerire”. Più netta la posizione del centrodestra: il sottosegretario al Mit, Tullio Ferrante (Forza Italia), ha definito la proposta di Fico “spaventosamente anacronistica” e ha avvertito che chiudere il termovalorizzatore porterebbe “al caos, con le città invase dai rifiuti come nel 2007”. Sulla stessa linea Fulvio Martusciello, europarlamentare e coordinatore regionale di Forza Italia, che ha parlato di una “proposta contraria alla storia”.

Anche il deputato di Azione Matteo Richetti ha attaccato la posizione di Fico, domandandosi se il centrosinistra campano condivida questa idea. La vicepresidente del Consiglio regionale Valeria Ciarambino (Gruppo Misto) ha invitato a trattare il tema con “verità e realismo”, chiedendo un piano concreto e fattibile per la chiusura dell’impianto.

La discussione ha coinvolto anche la Chiesa, con il vescovo di Acerra e presidente della Cei campana, Antonio Di Donna, che ha chiesto “una distribuzione più equa dello smaltimento dei rifiuti” a livello regionale, pur riconoscendo che la chiusura immediata dell’impianto non sarebbe sostenibile.

Infine, Angelo Antonio D’Agostino, responsabile del Dipartimento Innovazione e sviluppo di Forza Italia, ha ricordato il ruolo fondamentale del termovalorizzatore, che tratta ogni anno oltre 700.000 tonnellate di rifiuti e produce energia per circa 200.000 famiglie. “Chiuderlo senza un’alternativa concreta significherebbe aggravare l’emergenza rifiuti e privare la regione di una risorsa energetica essenziale”, ha dichiarato.

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