E’ opportuno che le istituzioni preposte, Prefettura e Procura, accendano i riflettori sul rischio di un pericoloso intreccio politico-mafioso al Comune di Cercola (Na). In qualità di presidente della commissione Anticamorra della Regione Campania ho ricevuto da fonti primarie documentazione che attesta fatti inquietanti e sui quali è assolutamente necessario fare chiarezza. Dalla suddetta documentazione emergerebbero episodi specifici come l’assegnazione dal 2006 di un alloggio popolare ad esponenti ritenuti vicini a clan di camorra e mai revocata dal Comune, e ancora, un esponente di spicco del clan Fusco nominato rappresentante di lista alle ultime elezioni, assunzioni e assegnazione di appalti sospetti per servizi fondamentali per per le attività del Comune e il benessere di tutta la cittadinanza. Mi risulta, inoltre, che vi sia stata anche una recente e severa presa di posizione del Consiglio Nazionale dell’Autorità Anticorruzione, che ha stigmatizzato la condotta dell’amministrazione di Cercola nei confronti di un dirigente comunale, dichiarandone la natura ritorsiva, ed attestando l’illegittimità della revoca dell’incarico, al segretario generale, delle funzioni di responsabile anticorruzione, avvenute dopo una attività di denuncia all’Autorità e ad altri enti competenti. Ritengo sia indispensabile e doveroso un’operazione verità da parte di tutti gli attori coinvolti ed in primis dei vertici dell’Amministrazione comunale. No a enclave di illegalità nella nostra regione”. Lo dichiara in una nota il presidente regionale della Commissione Anticamorra della Regione Campania Carmela Rescigno, consigliere regionale della Lega.

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