Un’imponente operazione anticamorra condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna ha portato all’arresto di 27 persone, di cui 23 in carcere e 4 ai domiciliari. Le misure cautelari, emesse dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda), riguardano presunti affiliati ai clan rivali “Ferretti” e “Cipolletta”, attivi a Pomigliano d’Arco e nei territori limitrofi. I reati contestati, aggravati dal metodo mafioso, includono associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto di armi, tentato omicidio, traffico di stupefacenti, rapina, usura e sequestro di persona.

Tra gli arrestati figurano anche quattro minorenni, uno dei quali aveva tatuato sul polso il nome del clan Cipolletta, simbolo della sua dedizione all’organizzazione criminale. Le indagini hanno rivelato l’uso spregiudicato della violenza da parte dei giovani affiliati, coinvolti in rapine e aggressioni brutali finalizzate a guadagnarsi l’affiliazione ufficiale. Inoltre, il clan Cipolletta gestiva un traffico illecito di droga e cellulari diretti al carcere di Carinola tramite droni.

Le intercettazioni hanno svelato scene inquietanti, come quella di un affiliato che maneggiava una pistola davanti al figlio di sei anni. “Papà, dove vai con la pistola?”, è stata la domanda innocente del bambino, testimonianza della normalizzazione della violenza nelle famiglie legate ai clan. Le indagini, iniziate a fine 2023, hanno documentato 14 casi di estorsione, 11 rapine (molte delle quali commesse da minorenni) e oltre una dozzina di “stese” e attentati dinamitardi.

Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha sottolineato la gravita della situazione, smentendo le dichiarazioni del sindaco di Pomigliano d’Arco, Raffaele Russo, che in passato aveva affermato l’assenza della camorra nella città. Gratteri ha dichiarato: “Mi pare che il sindaco sia stato smentito”. Le sue parole sono state supportate da Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale, che ha chiesto pubblicamente le scuse del sindaco per aver negato la presenza della criminalità organizzata sul territorio.

Il tema della criminalità a Pomigliano aveva già suscitato polemiche lo scorso maggio, con un acceso confronto tra il sindaco Russo e Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie. Anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, ha criticato duramente il primo cittadino, definendo grave la negazione dell’evidenza dei fatti.

L’operazione di oggi rappresenta un duro colpo ai clan locali, ma solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza e sulla consapevolezza delle istituzioni riguardo alla reale presenza della camorra in aree apparentemente “pacificate”.

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