Il dibattito sull’autonomia differenziata continua a infiammare la politica veneta e nazionale, dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sulla legge Calderoli. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha difeso con forza la legge, sostenendo che la sentenza della Consulta, anziché ostacolarla, ne ha chiarito e sostenuto il cammino verso un’autonomia più marcata per le regioni. Durante il suo intervento in Consiglio Regionale, Zaia ha sottolineato che le modifiche introdotte dalla Corte non hanno minato le fondamenta del provvedimento, ma anzi, ne hanno facilitato l’implementazione, chiarendo alcuni punti controversi e proponendo correttivi per una maggiore coesione tra le regioni e lo Stato. Zaia ha quindi ribadito che il Veneto continuerà a lavorare con l’obiettivo di affinare l’intesa sull’autonomia, mettendo in evidenza la necessità di mantenere risorse e competenze nel proprio territorio, come richiesto dalla popolazione veneta.
Tuttavia, la sua posizione non è stata accolta senza critiche, soprattutto dalle forze di opposizione. Il Partito Democratico (PD) ha duramente contestato Zaia, accusandolo di sminuire l’importanza della sentenza della Corte, che, secondo il PD, avrebbe effettivamente stravolto la legge Calderoli. Secondo la capogruppo del PD in Veneto, Vanessa Camani, la Corte ha ribaltato l’impostazione proposta dalla Lega, affermando che l’autonomia deve essere fondata su principi di solidarietà, collaborazione e sussidiarietà, e non su un trasferimento massiccio di materie alle regioni. La critica più forte riguarda l’approccio che Zaia avrebbe adottato, focalizzandosi solo su materie che avvantaggiano il potere regionale e l’aspetto economico, senza considerare gli impatti sulle comunità locali e sui cittadini.
In risposta, la Lega ha difeso strenuamente la propria posizione, accusando la sinistra di ostacolare la volontà popolare. Alberto Villanova, capogruppo della Lega in Regione, ha respinto le accuse del PD, affermando che la resistenza del Partito Democratico è controproducente e non rispecchia la volontà espressa dai cittadini veneti nel referendum del 2017, che aveva ampiamente sostenuto l’autonomia. Villanova ha ribadito che l’autonomia è una questione di responsabilizzazione delle regioni e di miglioramento della gestione pubblica.
Nel frattempo, in un altro angolo del Consiglio Regionale, Forza Italia ha criticato la sinistra per aver fatto perdere tempo con un referendum che, secondo loro, non aveva senso. Lucas Pavanetto, capogruppo di Fdi, ha sottolineato che l’autonomia rappresenta un’opportunità da non perdere, invitando a proseguire il dialogo in Parlamento per perfezionare la legge Calderoli, se necessario, per garantire che la riforma sia la migliore possibile per il paese.