“Sulla terra dei Fuochi non siamo all’anno zero”. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, lo ripete spesso durante l’incontro che ha convocato oggi dopo la sentenza della Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia per non aver preso le dovute misure a tutela dei cittadini. Un incontro, quello di oggi, sollecitato dai medici per l’ambiente che ha visto la presenza del vice presidente della Regione Campania e assessore all’Ambiente della Regione Fulvio Bonavitacola, dei vertici delle forze dell’ordine, di alcuni parlamentari, di don Maurizio Patriciello, come del Procuratore di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone. Snocciola i dati del 2024, il prefetto, per dimostrare quanto fatto e soprattutto i risultati raggiunti che “dicono che siamo sulla strada giusta e che abbiamo fatto una serie di interventi capaci di frenare questo fenomeno”. E i dati dicono che sono state sequestrate 176 attività industriali e commercial, che sono 212 le persone denunciate, che sono state applicate sanzioni amministrative del valore di oltre 4 milioni di euro e che i roghi sono diminuiti di circa il 10%. “Sia la sentenza che l’attività nel territorio esige una grande attenzione – ha detto il prefetto – bisogna ripartire con lo stesso metodo ma sempre con maggiore incisività. Questo significa che saranno presto attivati tavoli tecnici, sarà data una lista di priorità alle aree da bonificare da parte della Regione Campania, come è stato asserito con la disponibilità del vice presidente Bonavitacola”. “Saranno attivate misure di controllo rafforzate per evitare sversamenti, proseguiranno le attività relative al monitoraggio dell’area e del suolo e sottosuolo”, sottolinea il prefetto che assicura anche che questi dati “devono essere posti all’attenzione di coloro che in questi luoghi ci vivono”.