“Siamo costretti a portare la vicenda nelle aule giudiziarie. Siamo solo all’annuncio di una ‘partita’, che non e’ neppure iniziata. In ogni caso, alla luce di quanto previsto nel decreto, non riconosciamo alcuna rappresentativita’ ne’ legittimita’ a un ente i cui vertici sono stati selezionati in mancanza di qualsiasi criterio ragionevole, sia sul piano del diritto che della capacita’ sostanziale di rappresentare il tessuto produttivo del territorio”. La dura presa di posizione arriva da Costanzo Jannotti Pecci e Angelo Lancellotti, rispettivamente presidente dell’Unione industriali di Napoli e dell’Acen. Il riferimento e’ al decreto con il quale il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha avviato le procedure per il rinnovo del Consiglio della Camera di commercio di Napoli. Una storia tormentata quella dell’ente camerale, che dal 2023 e’ al centro di polemiche, litigi e battaglie combattute a colpi di carte bollate. Da una parte l’ex presidente Ciro Fiola con i suoi sostenitori (tra cui l’Aicast), dall’altra le cosiddette ‘associazioni storiche’, tra cui Unione industriali, Acen, Confcommercio e Confesercenti. Queste ultime, ad aprile 2023, presentano un ricorso al Tar, chiedendo di sospendere le procedure per il rinnovo del Consiglio, accusando il presidente Fiola di aver introdotto nuovi criteri che favorirebbero la sua rielezione e renderebbero ‘oggettivamente difficile’ per le associazioni storiche presentarsi alle elezioni. Il 2 agosto dello stesso anno, inoltre, queste ultime indicono una conferenza stampa per chiedere al ministro delle Imprese e del Made in Italy il commissariamento della Camera di commercio “per gravi e reiterate violazioni di legge”. In attesa della decisione della giustizia amministrativa, il 16 aprile il presidente della Regione Vincenzo De Luca, sulla base dell’istruttoria degli uffici competenti, ha preso atto dell’avvenuta scadenza del termine massimo di durata del Consiglio dell’ente, scioglie l’organo e nomina come commissario straordinario la dirigente della Regione Maria Salerno. Passano tre mesi e, preso atto dell’indisponibilita’ di Salerno a proseguire nel suo incarico, De Luca nomina il prefetto Raffaele Cannizzaro come nuovo commissario straordinario, per”assicurare il regolare funzionamento dell’ente e portare a compimento le procedure di rinnovo dell’organo camerale”. Nonostante il doppio commissariamento, non si spengono le polemiche tra le due opposte fazioni. A ottobre del 2024, le associazioni storiche sostengono di aver vinto la prima battaglia, spiegando che con la sentenza del Tar si “afferma il diritto-dovere della Regione di chiedere verifiche e approfondimenti al Rup della Camera di commercio incaricato di svolgere le attivita’ di verifica sui dati espressi dalle associazioni imprenditoriali che concorrono alla nomina dei consiglieri camerali”. Il 15 ottobre scorso arriva la pronuncia del Consiglio di Stato che, ribaltando il verdetto del Tar, stabilisce che fu legittima l’esclusione dalle procedure per il rinnovo dell’ente di alcune delle associazioni rivali di Fiola. Il resto e’ storia di questi giorni, con il presidente della Giunta regionale che avvia le procedure per il rinnovo del Consiglio e le associazioni storiche che annunciano l’ennesima battaglia, dentro e fuori dalle aule giudiziarie.