“Una sentenza storica” quella emessa oggi dalla Corte europea dei diritti dell’uomo che si e’ pronunciata sul caso Cannavacciuolo e altri, come e’ conosciuto alla Cedu il ricorso di comitati e residenti noto come Terra dei fuochi. Lo Stato italiano, infatti, e’ condannato “per violazione dell’art. 2 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo”, e la Corte europea “ha riconosciuto l’esistenza di un pericolo concreto, reale, e imminente per la salute dei cittadini campani”. A dirlo, l’avvocato Valentina Centonze, che assiste 71 ricorrenti residenti in Terra dei Fuochi insieme ad Antonella Mascia, Armando Corsini e Ambrogio Vallo.

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