La Regione Campania su iniziativa dell’assessore all’ambiente e vicepresidente Bonavitacola “prende una posizione netta contro un disastro ambientale annunciato, nell’ambito della Conferenza di Servizi finalizzata all’approvazione del Progetto Definitivo ‘Infrastrutture, reti idriche, trasportistiche ed energetiche dell’area del SIN Bagnoli-Coroglio'”. Lo affermano in una nota i rappresentati del Coordinamento tutela mare “Chi tene ‘o Mare” che protestano contro il progetto di scarichi nel mare della Gaiola, a Napoli, definendo l’iniziativa della Regione “forse una svolta nella paradossale vicenda del Progetto previsto dal Praru di Bagnoli che prevede il Raddoppio degli scarichi di acque reflue in piena Area protetta Europea”. L’assessore Bonavitacola si è fatto portavoce della volontà del Consiglio Regionale che alcuni mesi fa aveva votato all’unanimità una mozione presentata dalla consigliera regionale Roberta Gaeta, contro la realizzazione degli scarichi. Alla Conferenza di Servizi hanno infatti partecipato anche decine di associazioni e comitati per ribadire ancora una volta il loro “no deciso a questo folle progetto”. Secondo la Regione Campania “diffuse preoccupazioni in tema sono state espresse da più parti (Parco Sommerso di Gaiola, ente preposto alla salvaguardia della stessa ZSC, mondo dell’associazionismo, della ricerca scientifica, della cultura, dell’imprenditoria del mare) rendendo quanto mai opportuno un approfondimento ulteriore della problematica. Si ritiene pertanto doveroso, quale Ente di governo del territorio che ha proposto ed ottenuto dalla Commissione Europea l’istituzione del Sito di Importanza Comunitaria ‘Fondali marini di Gaiola e Nisida’, nonché tenuto a dare attuazione agli impegni assegnati alla Giunta con la mozione votata all’unanimità dal Consiglio Regionale, chiedere al Commissario di governo un confronto finalizzato a verificare la concreta fattibilità tecnico-economica di soluzioni al problema scarichi che possano al meglio coniugare le esigenze di adeguamento infrastrutturale dell’area con la più adeguata ed efficace tutela possibile per il sito di alto pregio naturalistico in questione”. Il Coordinamento tutela mare, che raccoglie 16 Associazioni ambientaliste nazionali e locali, sottolinea di essere riuscito ad accendere un faro su questo progetto che stava passando incomprensibilmente inosservato, suscitando un profondo sdegno nella collettività ed una massiccia mobilitazione contro tale scelta palesemente irrazionale. Il progetto, realizzato nell’ambito del Piano di bonifica di Bagnoli, che dovrebbe addivenire alla Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana dell’area, prevede il Raddoppio della Portata di piena del Collettore fognario Arena S. Antonio (da 100 a 206 m3/sec) con triplicazione degli scarichi di acque nere (da 215 a 728 l/sec) e con la conseguente apertura di nuovi scarichi di troppo pieno proprio all’interno della Zona Speciale di Conservazione Europea Fondali marini di Gaiola e Nisida.