Quando hai difronte un fuoriclasse non fai mai fatica a riconoscerlo. E Vincenzo De Luca è uno dei pochi fuoriclasse della politica italiana. La sua conferenza stampa di oggi è stata un autentico show. Si è presentato da solo, senza nessuno dell’Ufficio stampa ad introdurlo. Ha preso il microfono in mano e per una mezzoretta ha intrattenuto gli astanti. Non aveva alcuna intenzione di rispondere alle domande dei giornalisti presenti, questo lo si è capito immediatamente. Costretto a rispondere ha dribblato le domande con un’intelligenza a tratti anche irritante, come quando ha risposto al collega de Il Mattino citando Parmenide. O come quando ad un’altra domanda ha risposto coi versi di Montale.

C’è modo e modo di non rispondere, De Luca ha scelto il sistema più intelligente.

Alla fine a noi non resta che provare ad interpretare le sue parole, cercando di andare oltre le stesse. In apparenza la conferenza stampa è stata fatta per contestare un provvedimento del Governo. Ma la sensazione è che De Luca fosse interessato solo a lanciare messaggi alla sua parte politica, ammesso e non concesso che sia ancora possibile inquadrarlo in una parte politica. Alla fine la sensazione è che De Luca sappia perfettamente che la Corte Costituzionale, ammesso e non concesso che arrivi ad una sentenza prima delle elezioni, non potrà che dargli ragione.   Per un motivo molto semplice: se il potere appartiene al popolo, è il popolo che decide da chi farsi governare, questo a prescindere dal numero dei mandati. Il resto sono favole. De Luca ha tenuto a precisare anche che solo nel suo caso è stato fatto ricorso alla Cassazione per impedirgli di candidarsi. Altre leggi regionali non sono state impugnate. Ad esempio quella piemontese che al momento permette addirittura un quarto mandato al governatore. Ma questo dinanzi alla Suprema Corte potrebbe non avere valore. Il fatto che il Governo abbia lasciato via libera ad una normativa simile a quella campana non significa che la Corte non abbia il potere di annullare quella della nostra regione, sempre se sia anti costituzionale.

Ma torniamo al nostro ragionamento. Anche se in più circostanze De Luca ha ribadito che non aveva alcuna intenzione di parlare del PD, a noi è parso evidente che i destinatari veri delle parole del Governatore campano fossero i suoi vecchi compagni di partito. De Luca sa bene che lui è il candidato più forte. Ma se dovesse spaccarsi il centrosinistra è evidente che rischierebbe di perdere. Da fine politico quale è sa bene che questo è il momento di mediare. Fermo restando che se dall’altra parte dovesse trovare una chiusura lui andrebbe avanti. Quale sia la mediazione è difficile dirlo. La candidatura sua condivisa al momento appare poco probabile. Ed allora potrebbe essere lui ad indicare il nome di una persona di sua fiducia. Magari tra qualcuno dei consiglieri regionali a lui fedeli.

Ripetiamo: questa è solo una interpretazione del sottoscritto. Le parole di De Luca sono state altre, nessuna delle quali diretta al PD. Ma…

 

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